Il volontario ruandese, arrestato ieri sera per la seconda volta dalla polizia di Nantes, ha confessato ai magistrati di aver provocato l’incendio nella cattedrale la scorsa settimana. Lo riporta il giornale locale Presse Ocean, citando l’avvocato del 39enne rifugiato, Quentin Chabert, che conferma che l’uomo sta collaborando con gli inquirenti. Non è ancora chiaro però quale sia stato il suo movente.
L’uomo era stato arrestato una prima volta subito dopo l’incendio, sabato scorso, ma poi rilasciato, con gli inquirenti che avevano dichiarato che nulla lo collegava ai tre inneschi che hanno fatto divampare le fiamme. L’uomo lavorava come volontario nella diocesi e la sera prima dell’incendio aveva il compito di chiudere la cattedrale.
La cattedrale di Nantes, dedicata ai santi Pietro e Paolo, è uno dei più noti esempi di architettura gotica francese, sebbene la sua costruzione sia durata ben 457 anni, dal 1434 al 1891. È classificata monumento storico dal 1862 ed è uno dei simboli della città della Loira con le sue torri alte 63 metri.
La prima pietra della cattedrale fu posata il 14 aprile 1434 da Giovanni V, duca di Bretagna, e da Jean de Malestroit, vescovo di Nantes, sul luogo su cui era costruita in precedenza una chiesa romanica. L’architetto responsabile del progetto fu Guillaume de Dammartin e la costruzione si protrasse nei secoli successivi. Il lungo cantiere fu in parte dovuto al fatto che l’edificio romanico era costruito a fianco della cinta muraria della città, che dovette essere abbattuta per proseguire i lavori.
La cattedrale di Nantes fu danneggiata dai bombardamenti alleati del 15 giugno 1944. Il 28 gennaio 1972, quando i restauri erano quasi completati, nel sottotetto scoppiò un gigantesco incendio, originato da una saldatrice lasciata sbadatamente accesa da un operaio. Prima di venire domato dai pompieri, il fuoco distrusse gran parte della travatura e causò numerosi altri danni.
La facciata della cattedrale di Nantes è dominata da due imponenti torri e presenta alcune caratteristiche notevoli, tra cui la presenza di un pulpito esterno e cinque porte riccamente decorate, tre sulla facciata e due sui lati. L’interno della cattedrale si caratterizza per i marmi bianchi, utilizzati durante il restauro post bellico, amplificando le dimensioni della navata.
All’interno della cattedrale di Nantes si trovano i monumenti funebri di Francesco II duca di Bretagna e di sua moglie Marguerite de Foix, scolpite all’inizio del XVI secolo da Michel Colombe e da Jean Perreal.
La cattedrale è famosa anche per i suoi organi. L’organo maggiore risale al 1619. Nel 1784 François-Henri Clicquot, organaro del re, rimaneggiò lo strumento, che risultò infine avere 49 registri, 5 tastiere e una pedaliera. Durante la Rivoluzione francese l’organista Denis Joubert salvò l’organo dalla distruzione e fu in seguito restaurato dopo un lungo intervento terminato nel 1893. Il 15 giugno 1944 l’organo subì danneggiamenti durante i bombardamenti. Lo strumento venne quindi nuovamente restaurato e il numero di registri è stato portato a 74. Nella cattedrale c’è anche l’organo del coro, chiamato “organo piccolo”, che tuttavia, nonostante il nome, è il più grande organo d’accompagnamento di Francia. Realizzato nel 1897 da Louis Debierre, è dotato di 33 registri. Danneggiato dai bombardamenti del 1944 e poi dall’incendio del 1972, fu restaurato e restituito alle sue funzioni nel 1985. La parte strumentale dell’organo è classificata monumento storico dal 1982. (AdnKronos)